I Podcast Dei Commenti Al Vangelo Di Don Antonello Iapicca

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Sinopse

Commento quotidiano al Vangelo del giorno

Episódios

  • Giovedì della III settimana del Tempo di Quaresima

    03/03/2016 Duração: 20min

    I muti parlano il linguaggio dell'amore Quante volte ci ritroviamo senza parole. "Muti", cioè "impuri" secondo l'originale, come i rapporti prematrimoniali, dialogo di corpi incapaci di dar voce allo spirito, perché ormai soffocato nell'egoismo di chi nulla di sé ha messo in gioco, ammutolito nella menzogna di gesti che esprimono ciò che non è, un dono per sempre sfigurato dalla concupiscenza. "Muti" come tanti rapporti tra marito e moglie, separati dal solco dei giudizi che solo il perdono potrebbe colmare; ma ne sono incapaci, e allora eccoli lì a parlarsi senza capirsi, litigate senza fine, e separazioni e divorzi, e violenze e disperazione. "Muti" come i rapporti tra genitori e figli, nascosti nella falsa amicizia - le mamme amiche, i papà amici - per non affrontare con i figli il rischio del confronto, del rifiuto e della crescita attraverso l'obbedienza alle parole dell'autorità. "Muti" perché incapaci di attenzione e pazienza come tanti rapporti tra colleghi, vicini di casa, parenti, compagni di sc

  • Mercoledì della III settimana del Tempo di Quaresima

    01/03/2016 Duração: 22min

    La vita compiuta Nulla di noi è marginale. Tutto ci è donato per essere "compiuto", “riempito trabocchevolmente” secondo il greco originale. Ogni istante è come uno yod (iota in ebraico), la più piccola lettera dell’alfabeto ebraico, ma decisiva per definire il significato di molte parole simili, fondamentale per conferire il senso compiuto alle frasi, legando il passato al futuro. La nostra vita è una raccolta di yod disseminati sul cammino di salvezza pensato e donato da Dio, una storia (il passato) che si fa presente come un grembo fecondo e gravido nell'attesa del compimento. Invece, per l'inganno dal demonio, gli yod ci appaiono come piccoli, fastidiosi e insignificanti ostacoli da evitare. E così, fiaccati dalla superbia con cui tralasciamo i particolari nei quali allenarci ad amare, nascosti nell'ipocrisia dei grandi ma effimeri slanci, ci spaventiamo e fuggiamo ogni volta che sbattiamo contro i muri issati da chi ci è accanto. Chi trascura il "precetto minimo" scivolando sulle innumerevoli occasion

  • Martedì della III settimana del Tempo di Quaresima

    29/02/2016 Duração: 28min

    Il debito è condonato Pensaci bene: ti senti in debito con qualcuno? Anche questo è vivere intensamente la Quaresima. Con tuo marito o tua moglie, con tuo figlio, con tua suocera, con il collega, ti sei sempre comportato con amore, pazienza misericordia? Hai un peso sulla coscienza che cerchi di dimenticare, un peccato nascosto che tenti di seppellire? Un giudizio, un rancore, un tradimento. Non aver paura di lasciare che venga alla luce, anzi tiralo fuori tu, magari sono vent'anni che ti comprime il cuore e ti impedisce la libertà e la pace. Fallo oggi, confessalo, perché il nostro debito è condonato. Forse, come il servo malvagio siamo così presi da noi stessi che riteniamo di aver ottenuto solo una dilazione e tutti i nostri sforzi sono nervosamente diretti a raccattare in qualsiasi modo quel che dobbiamo rifondere. Abbiamo implorato clemenza e un po' di pazienza per restituire, e sorprendentemente il Signore ci ha condonato il debito, nulla più da restituire. Cancellato. E' questa l'esperienza che cambia

  • Lunedì della III settimana di Quaresima

    29/02/2016 Duração: 23min

    Amare e accogliere il Mistero ---------- Quel sabato nella sinagoga di Nazaret, era esplosa una bomba: Gesù, il figlio di Giuseppe il carpentiere, l'aveva lanciata nel mezzo dell'assemblea di cui aveva fatto parte tante volte; quell’uomo che tutti conoscevano aveva appena annunciato che la profezia ascoltata si era compiuta proprio in Lui, proprio in quell'oggi. Che mistero l'operare di Dio, lasciare trent'anni suo Figlio inviato per salvare l'umanità nel semplice e umile nascondimento di Nazaret, a vivere una vita normalissima, mescolata a quella dei suoi compatrioti. Un solo segno all'alba della dell'incarnazione, un annuncio segreto e serbato nel cuore della Vergine Maria. E sospetti, giudizi e dolore per quella giovane Madre. Poi più nulla, giorni uguali a quelli di ogni altro abitante di Nazaret, sino a quel sabato. Dio, infatti, ha voluto avvolgere di mistero l'identità del Figlio per svelare il mistero del cuore dell'uomo. La carne e il sangue, da soli, non possono vedere Dio. Per vederlo occorre un

  • Mercoledì della XXXI settimana del Tempo Ordinario

    04/11/2015 Duração: 32min

    "Amare è anche calcolare, eccome" Avranno «calcolato» ponderatamente i rischi prima di bussare alla porta della Chiesa i pagani che abitavano l’Impero Romano. Convertirsi significava infatti andare incontro ad una morte probabile. Eppure continuavano a ripetere ai cristiani che desideravano vivere come loro. Accadde anche a quel samurai che, vedendo San Francesco Saverio rispondere con pazienza e amore a dei bambini che lo insultavano e deridevano, ne rimase così affascinato da chiedergli di diventare cristiano come lui; quello straniero, infatti, doveva avere un tesoro molto più grande dell’onore che sino ad allora era stato la ragione della sua vita. «Quello che il cristianesimo offriva ultimamente ai convertiti non era nulla di meno della loro umanità» (G. Bardy), che Dio rivelava autentica e compiuta in Cristo. Incontrandola nei cristiani diveniva naturale «odiare» tutto quello che, nella loro vita, li stava ghermendo nella menzogna. Anche a noi è giunto lo stesso annuncio. Abbiamo visto e sperimentato i

  • Martedì della XXXI settimana del Tempo Ordinario

    03/11/2015 Duração: 29min

    "La primogenitura e l'ipocrisia" Con il battesimo la Chiesa ci ha recapitato l’«invito» del Signore alla «grande cena» preparata da sempre per noi. Ha rinnovato la «chiamata» a seguirlo svelandoci le ricchezze di quel «menù» nutrendoci alla mensa della Parola e dei sacramenti. Ma, allontanandoci stoltamente dalla «tenda» della comunità come Esaù, in caccia di affetti e denari, abbiamo dimenticato i tanti segni dell’amore di Dio disseminati nella nostra vita, perdendone il senso. «Ecco, sto morendo: a che mi serve allora la primogenitura?» (Gen 25,32): «esausti» e in preda alla fame, ci siamo così gettati avidamente sulle «lenticchie» del momento, rifiutando la «grande cena». Giorno dopo giorno, sguardo dopo sguardo, parola dopo parola, senza rendercene conto, la concupiscenza, il «moto dell'appetito sensibile che si oppone ai dettami della ragione umana e ingenera disordine nelle facoltà morali dell'uomo» (Catechismo della Chiesa Cattolica, n. 2515), ci ha strappato la gioia della primogenitura. Ormai schia

  • 2 Novembre. Commemorazione dei fedeli defunti

    01/11/2015 Duração: 30min

    "Vedere Gesù è, oggi, la vita eterna alla quale siamo chiamati" Come un fiume carsico, scorre in ogni evento e relazione della nostra vita, il desiderio di "vedere" Gesù come lo hanno contemplato i discepoli la sera di Pasqua, riconoscendolo dai segni del suo amore per loro. È nel perdono dei peccati, infatti, che possiamo "vedere" il Signore, e in Lui il volto misericordioso del Padre, origine e destino della vita di ogni uomo. Non è possibile che la mia vita finisca come sta finendo il mio matrimonio. Sono sparite le parole, non ci sono sguardi e carezze a unirci in dono, e da anni siamo due e non più una sola carne... E proprio qui appare dinanzi a noi Cristo risorto. Ci mostra le sue piaghe, e ci chiede solo di "guardarlo e credere" in Lui. Significa, semplicemente, accogliere il suo perdono capace di cancellare il peccato e donarci la sua vita che ha vinto la morte. Nella sua risurrezione può risorgere il nostro matrimonio; in Lui rivive la nostra carne, si può donare e tornare ad essere una e non più

  • Sabato della XXX settimana dl Tempo Ordinario

    31/10/2015 Duração: 23min

    IL POSTO DELL'AMICO Presentandoci la vita come il funerale dei desideri, il demonio vuole indurci a non accogliere l’«invito a nozze» che il Signore ci consegna attraverso i fatti e le persone. Ogni giorno, infatti, rifiutiamo qualcosa della volontà del Padre, spinti a tentare di «occupare il suo posto» per saziare in libertà le concupiscenze. Sperperiamo la sua eredità per «esaltarci» ai «primi posti» del prestigio e dell’onore, dove ci illudiamo si realizzi la nostra esistenza. Umiliamo e strumentalizziamo gli altri, mentiamo esibendo curriculum artefatti, sino a che il pallone gonfiato dagli inganni non ci scoppia tra le mani. Precipitiamo allora all’«ultimo posto», accanto ai porci come il figlio prodigo, dove ci scopriamo «nudi» come i progenitori e, avvolti nella stessa «vergogna», ci nascondiamo dagli altri, affamati e soli. È quando il Signore, certo «più ragguardevole di noi», appare attraverso i fatti che ci umiliano, e il Padre ci dice di «lasciare a Lui il primo posto» nella vita di tutti. La sup

  • 28 ottobre. Santi Giuda e Taddeo Apostoli

    28/10/2015 Duração: 24min

    Apostoli per Grazia Non siamo apostoli per la nostra volontà, per un desiderio, per quanto nobile sia. E' Gesù che costituì, che fece i Dodici. E' opera sua, come la nostra stessa vita è una sua opera che scaturisce dalla sua intimità con il Padre. Mette i brividi pensare al grande mistero della profonda intimità con Gesù alla quale e per la quale siamo stati chiamati. Essa giunge al punto di fare di noi degli alter Christus, degli altri Cristo, condividendo con Lui vita e missione. Gesù è sceso in missione sulla terra uscendo dall'intimità con il Padre per cercare e salvare la pecora perduta. Si è consumato nell'amore che lo ha gettato all'ultimo posto, il posto più lontano dal Padre, scavalcando in una corsa a ritroso, il peccatore più grande della storia. L'ultimo posto di Gesù perché nessuno resti escluso dalla salvezza. Nell'ultimo posto di Gesù vi è il nostro ultimo posto, quello dell'apostolo, quello che ci è riservato ogni giorno. E' esattamente dove i fatti della nostra vita ci conducono che siamo i

  • Martedì della XXX settimana del Tempo Ordinario

    26/10/2015 Duração: 21min

    Quando sei insignificante per il mondo lo stai salvando La pienezza della vita è nascosta nell'insignificanza, quella da cui tutti scappiamo con terrore. Ma è proprio in ciò che scivola via invisibile che appare il Regno di Dio, come in un «seme gettato» in un campo o nel «lievito nascosto» nell’impasto è presente qualcosa di vivo e fecondo. Come è accaduto nel sepolcro dove è disceso il Signore: al di fuori era solo morte e dolore, ma al di qua della pietra risplendevano vita e gioia. Era un granello quando viene sepolto in terra, ma è un albero quando si eleva al cielo (S. Ambrogio). Gli strumenti umani, tarati sul successo, il prestigio e la visibilità, non possono rilevare le coordinate del Regno di Dio; esse infatti coincidono con il punto esatto della nostra vita dove, umiliati, fraintesi, traditi, diveniamo invisibili alla vista del radar mondano. Solo la fede sa discernere nella Croce il trono regale di Dio, sul limite oltre il quale ci attendono la disperazione, l'esaurimento, la resa riconoscere Ge

  • Lunedì della XXX settimana del Tempo Ordinario

    26/10/2015 Duração: 20min

    "L'amore di Dio è infinitamente più forte dell'ipocrisia del demonio" Gesù «insegna di sabato» per accompagnarci a scoprire in esso il suo amore infinito. Per Israele «Shabbat» è un frammento di Cielo deposto sulla terra. Celebrarlo fedelmente astenendosi dai 39 lavori proibiti significa impedire al tempo di chiudersi su se stesso in un angosciante «eterno ritorno». «Shabbat» infatti segna il cammino della vita consegnato da Dio sul Sinai: è una sosta nella fatica, la gioia nel dolore, la memoria sempre viva del destino a cui ogni uomo è chiamato. «Shabbat» custodisce e fa gustare la fragranza della Terra Promessa, accoglie ogni uomo nella gratuità dell’amore di Dio per aprirlo alla lode. «Shabbat» è la misericordia di Dio che cerca il peccatore. E proprio in giorno di «Shabbat» una donna «curva» e «legata da satana» «era là», in quella sinagoga. Senza dire una parola, senza far nulla ascoltava Gesù. Non era «venuta a farsi curare», non lo aveva chiesto, ma, essendo «figlia di Abramo», ne custodiva con fede

  • Lunedì della XXVIII settimana del Tempo Ordinario

    12/10/2015 Duração: 22min

    Commento al Vangelo del giorno

  • Giovedì della XXVII settimana del Tempo Ordinario

    08/10/2015 Duração: 28min

    Commento al Vangelo del giorno

  • Mercoledì della XXVII settimana del Tempo Ordinario

    07/10/2015 Duração: 22min

    Commento al Vangelo del giorno

  • Lunedì della XXVII settimana del Tempo Ordinario

    04/10/2015 Duração: 18min

    Commento al vangelo del giorno

  • XXVII Domenica del Tempo Ordinario. Anno B

    04/10/2015 Duração: 45min

    Commento alle Letture della Domenica

  • Sabato della XXVI settimana del Tempo Ordinario

    03/10/2015 Duração: 20min

    Il peccato è vivere senza "esultare di gioia nello Spirito Santo". La missione di satana, infatti, è opporsi (è l'etimologia del nome) alla gioia, tagliando i pozzi dove possiamo attingere la ragione per esultare. Ogni giorno si avvicina prima strisciando come un "serpente" per iniettarci il veleno della menzogna su Dio, che è come dire sulle nostre origini; e poi subdolamente come uno "scorpione" che ha il pungiglione nella coda, perché, dopo averci ingannato sulla Patria da cui veniamo, ci vuole incatenare alla paura della fine, del ritorno ad essa, ingiusta e inospitale ai nostri occhi. Così ci tiene in schiavitù per tutta la vita, inducendoci a disprezzarla. Seducendoci attraverso la sua immagine dipinta con la menzogna sul frutto dell'albero ("Eva vide che il frutto era bello, buono da mangiare e desiderabile per acquistare saggezza), satana ha usurpato il posto di Dio nel nostro sguardo e nel nostro cuore. Ci ha presentato una caricatura di Dio e del Cielo, riducendo l'uno a un hamburger e l'altro a un

  • 2 ottobre. Santi Angeli Custodi

    02/10/2015 Duração: 29min

    Custoditi dagli Angeli perché siamo il tesoro più prezioso di Dio La Festa degli Angeli Custodi che celebriamo oggi, come sale versato su una ferita, fa risuonare in noi questa domanda: chi ti ha “disprezzato”? Chi ha “pensato contro” di te? Chi cioè, ti ha guardato, giudicato, pesato, per stabilire che non vali, che sei fuori mercato, senza prezzo? Perché, nel fondo, pensi così di te stesso, o no? Che magari sei fuori catalogo, il tuo modo di parlare è datato, non lo capisce più nessuno; il tuo fisico è impossibile da vestire, viste le taglie degli abiti che ormai si vendono nei negozi. Per i tuoi figli sei solo di inciampo, per i tuoi genitori di sicuro sei il figlio venuto male. Per gli amici il tonto di turno, mai all’altezza delle aspettative del marito, neanche una volta al tempo con i desideri e i bisogni della moglie. Anche se sempre in tiro per non deludere il fidanzato o la fidanzata, alla fine ti ritrovi con quel complesso di inferiorità che ti pesa come un macigno e ti scaraventa nell’ansia di p

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